L’Evonimo è una pianta talora a foglie decidue, talora sempreverde con aspetto arbustivo. Talvolta si presenta come alberello di altezza difficilmente superiore ai 5 metri. In Italia si può trovare tanto nelle regioni settentrionali, quanto in quelle meridionali.
. Le foglie sono opposte, spicciolate, usualmente dentate e di solito glabre. I piccoli fiori a 4 petali, bianco-verdi, compaiono da aprile a giugno a fianco delle foglie dei nuovi rami. I frutti a capsula, , sono rossastri e quando maturano si aprono lasciando visibili i semi rosso-arancio.
La principale caratteristica è il meraviglioso colore delle foglie autunnale e l’incantevole aspetto invernale che assumono grazie alla fine ramificazione, che si può osservare soprattutto in questa stagione.
Forse uno degli aspetti più negativi dell’Evonimo è che si tratta di una specie dioica, porta cioè fiori maschili e femminili su alberi differenti: se non si possiede nella propria collezione esemplari di entrambi i sessi, non si ottiene la fruttificazione. È comunque una pianta robusta che ben si presta a ogni tipo di coltivazione.
SUBSTRATO
Si consiglia un substrato granulato (es: pomice, akadama, bardula) arricchito eventualmente con humus o terriccio universale. La percentuale di terriccio massima consigliata è del 40% in caso di granulato inerte.
ESPOSIZIONE
Si tratta di una specie robusta, che sopporta tranquillamente caldo e freddo.. In estate è consigliabile tenerlo all’ombra nelle ore più calde. D’inverno è opportuno proteggere il vaso dalle gelate prolungate per preservare le radici.
ANNAFFIATURA
E’ bene annaffiare frequentemente ed abbondantemente durante l’estate, non appena il terreno si presenta asciutto, anche tutti i giorni. Nel periodo della fioritura è essenziale proteggere la pianta dalla pioggia ed evitare i colpi di secco: è bene quindi non far mancare mai per evitare la perdita dei fiori. Nei mesi più freschi le annaffiature possono essere diradate.
RINVASO
E’ necessario rinvasare ogni anno o due, soprattutto nella fase di accrescimento, poiché questa essenza produce molte radici. Sopporta agevolmente anche potature drastiche, asportando parzialmente o totalmente il pane di terra.
POTATURA
Si pota generalmente in primavera, appena prima del risveglio vegetativo, lasciando alcuni dei rami vecchi per non compromettere la fioritura. L’Evonimo, infatti, fiorisce generalmente sui rami lunghi 4-6 nodi, all’estremità della vegetazione dell’anno precedente. Si pota poi a fine stagione, soprattutto nella zona apicale, per controllarne la forte dominanza.
PINZATURA
Per arrestare la crescita di un ramo, si pinzerà con le dita l’ultimo germoglio non appena appare; per ramificare il ramo conviene invece lasciar crescere il germoglio per 6-7 cm, pinzandolo successivamente e lasciando solamente 1-2 cm di crescita nuova. La pinzatura deve essere fatta frequentemente per contenere il vigore della pianta. I germogli più vigorosi vanno pinzati a due foglie o si lasciano addirittura spogli: questo non crea problemi poiché possiede 3-4 gemme dormienti alla base di ogni ramo, che vengono risvegliati con la pinzatura. L’operazione si effettua solitamente in tarda primavera e in autunno.
FILATURA
Il filo si può applicare da aprile ad ottobre, quando la corteccia inizia ad essere legnosa. A causa della rigidità dei rami è bene cogliere il periodo in cui si forma il legno, altrimenti diventa più complicato applicare la piegatura, senza rischiare fratture. Il filo può essere ricoperto con nastro adesivo a protezione della corteccia.
CONCIMAZIONE
Si consiglia concimazione abbondante a partire dai mesi della ripresa vegetativa.
CURE
Insetti, acari e cocciniglie, sono particolarmente attratti da questa pianta. Si consiglia di controllarla spesso per poter intervenire tempestivamente con trattamenti preventivi e curativi.